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mercoledì 10 aprile 2024



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L’idea

Se senti l’esigenza di scrivere qualcosa è:

Perché ne senti l’impulso?

Per divertirti e divertire?

Per insegnare qualcosa a qualcuno?

Per migliorare il mondo?

Per far conoscere le proprie idee?

Per liberarsi da una angoscia?

Per diventare famosi?

Per diventare ricchi?

Per abitudine?

Per immortalare la verità nuda e cruda com’è?

 

Sono tante le motivazioni del perché uno scrive.

Tutto è iniziato con uno stravolgimento totale generato dalla solitudine, anche se non era mai solo, poiché era sempre in compagnia di se stesso.

Da quanto salta fuori dal suo “Paradiso Terrestre”, pare sia vero. Anzi, lui ne è pienamente convinto.

Li nacque la forza del pensiero trasformato ne “La ricerca del sesso divino.”

Quella nascita provocò una tragedia immane che durò oltre dieci anni e che dura ancora.

A seguito di ciò, volle indagare. Doveva capire, capirsi e così nacque “Introspezioni”.

Un lavoro di ricerca che lo portò a capire molte cose di se e del mondo che lo circonda.

Fortunatamente in questa ricerca riuscì a estraniarsi, a non farsi coinvolgere emotivamente, sapeva che se avesse permesso al suo io di essere coinvolto, sarebbe stata una frana, cos, prese se stesso e lo spiattellò su di un muro neutro sul quale poteva vedere tutti i pro e i contro.

In questa analisi di sé stesso si sentì preso per i fondelli, lui preferisce:

“Preso per il culo”.

Era vero?

Da quanto salta fuori dal suo “Paradiso terrestre”, pare sia vero. Anzi lui ne è pienamente convinto.

Il lavoro fin a quel punto fatto, lo gratificava. In un certo senso gli forniva una placidità d’animo che lo metteva nella migliore posizione per gustare la felicità, che altro non è “la tranquillità dell’anima”.

 

Aveva letto, scaricato da Kindle, un testo erotico di quelli eccitanti, che come sempre alla fine, anche se ti coinvolgono, ti lasciano l’amaro in bocca o il nulla.

“Che senso ha?” Si chiedeva. “Scrivere, costruire, inventarsi una storia che ha come trama l’incontro di una donna con due uomini che la amano, ci fanno l’amore, prima uno e poi l’altro ed infine decidono tutti e due di sposarla per sancire il loro amore? Il tutto condito con svariati viaggi in giro per il mondo, dove l’unica cosa che fanno è lo scopare donandosi reciprocamente una triplice fede nuziale.

Stava andando fuori di testa. Le scene di sesso erano descritte bene, tant’è che era in un continuo eccitamento. Ma, tutto li. Quell’armonia dopo un rapporto non c’era. L’intesa magica che si crea dopo che i vulcani si sono scaricati non esisteva. Lui che aveva vissuto e scritto; “Alla ricerca del Sesso divino”, non riusciva ad accettare quella storia poiché incompleta. Decise di costruirne una lui. Fu così che nacque “L’esperienza di Giusy” e si sentì gratificato. Scrivendo e rileggendo quella storia, iniziò a capire il perché uno scrittore si può innamorare dei suoi personaggi.

 

La storia di Giusy aveva ed ha un senso, trasmette qualcosa, non è solo sesso fine a sé stesso anche se quello potrebbe bastare. L’essere femmina è messo in primo piano, fa capire al lettore l’importanza di essere donna, il saper rinunciare alla propria felicità temporanea per il bene dei suoi Uomini, mette in evidenza il sacrificio che una donna sa compiere per il bene altrui, e poi il denunciare con garbo la totale mancanza di educazione sessuale, per lui è il non plus ultra.

 

Ci prova gusto nello scrivere, anche se è convinto pienamente di non essere uno scrittore e sa benissimo che mai lo sarà, quello scrivere lo gratifica. Tanto, all’età di quasi ottant’anni che cosa deve fare? Rincoglionirsi?

Una cosa non riesce a spiegarsi. Da dove nascono questi personaggi che gli vengono in mente? E le scene dentro le quali si ritrovano? È il suo subconscio che le crea? È l’esigenza di comunicare qualcosa attraverso loro?

 

Atto riflessivo” nasce dall’esigenza che hanno i due protagonisti di far sesso a seguito di traumi subiti che li portano a scopare per il gusto di scopare, eiaculare, buttar fuori tutto il male che hanno dentro. In questo loro percorso scoprono l’ipocrisia della società che li circonda e decidono di denunciarla attraverso uno spettacolo teatrale. Il successo è enorme. In Europa viene accettato. L’America lo vuole anche lei. Quando gli americani si accorgono che quel tipo di spettacolo mina le fondamenta della loro costituzione, tutto decade. L’Italia paga l’ipocrisia dei suoi politici e della società tant’è che gli si dà degli stronzi, loro dicono. “È vero, è vero, avete ragione”, e continuano a fare i loro interessi.

Come si può notare lungo tutto questo cammino questo fantomatico scrittore vuole sempre denunciare qualcosa, come avviene anche ne “La Libertà Repressa”.

 

Tre elucubrazioni, diverse tra di loro ma tutte e tre che riescono a dimostrare la mancanza di libertà che ha ognuno di noi a causa dei tabù e le inibizioni che ci portiamo dentro.

 

Pare che il percorso si stia esaurendo poiché nel giro di poche settimane subisce tre sincopi. Ha la sensazione che il cuore voglia abbandonarlo e subentra lo spettro della morte.

 

Lui è come Seneca, non gli frega niente perché sa che se c’è lei non c’è lui e viceversa, ma vede la paura, le preoccupazioni sul volto dei suoi cari ed è lì che crea “La Pietra”, un viaggio attraverso Madre Natura che gli mostra le sofferenze arrecategli dai suoi figli e vuole aiutarla.

In un viaggio surreale durante il quale vive tutto il continuo ciclo che madre natura perpetua, assiste a tutta la metamorfosi della vita stessa e si accorge che la morte non esiste.

È un continuo rinnovarsi. Assiste alla quasi sua dipartita e decide che ancora non è arrivato il suo momento. Ha ancora delle cose importanti da fare, come il tentativo di alleviare le sofferenze stesse di madre natura e far capire al mondo intero che la morte non è morte poiché non esiste. O per meglio dire non è quella che le religioni ci hanno voluto far credere. Deve anche preparare i suoi alla sua sicura dipartita, cosa non facile.

Fa una riflessione su quanto scritto fino ad oggi e si rende conto di aver creato due trilogie.

Una relativa all’esistenza. che “Alla ricerca del sesso divino”, “Introspezioni” e “Il paradiso terrestre” sono un cammino verso la scoperta di sé, del suo essere per arrivare a ritrovare il dio che c’è in lui, che c’è in tutti noi. Così mettendole in sequenza crea “la Trilogia Esistenziale”.

 

L’altra, a partire dal “L’esperienza di Giusy”, “L’Atto riflessivo” e “La libertà repressa” hanno in comune la mancanza di educazione sessuale. Il metterle assieme ha generato” La trilogia Sessuale”.

 

Si ritiene soddisfatto del lavoro svolto fino in quel momento. Ha creato qualcosa che forse può essere utile all’essere umano che popola la terra. Il semplice fatto di poter far scoprire all’uomo chi è, l’aiutarlo a ritrovarsi, il semplice fatto di far scoprire all’uomo l’importanza dell’educazione sessuale nel tentativo di fargli scoprire quanta sia bella la vita nel vivere la propria libertà sessuale, lo gratifica immensamente.

 

La vita non è statica, è dinamica ed avviene che dopo quasi settanta anni di pace in Europa, scoppia una guerra. Tante guerre vi sono in giro per il mondo. Sono sempre le stesse motivazioni che le generano, l’uno che vuole dominare sull’altro.

 

Pare che l’America dopo la fine della Seconda guerra mondiale, avesse promesso alla Russia che la NATO non si sarebbe mai avvicinata ai confini con la Russia. La verità non la sapremo mai, fatto sta e per conto mio è una guerra voluta dagli Americani per distruggere l’Europa ed umiliare la Russia. D’altra parte, è tutto un gioco di potere. Nessuno fa niente per niente e le guerre costano.

Se dopo penso che gli Americani, questo popolo inesistente che somiglia tanto ad una macedonia nata da invasori che hanno annientato gli abitanti di quei territori, abbiano iniziato a farsi la guerra tra di loro, vedi nordisti contro sudisti, una volta creati gli stati uniti d’America hanno, con la scusa di esportare la democrazia, succhiato le risorse di quei popoli sui quali decidevano di andare arricchendosi, mi viene il voltastomaco.

 La cosa grave in tutto questo schifo e il deturpamento che hanno fatto di Madre Natura.  Sono loro che hanno iniziato ad infliggerle le torture. Prima vi erano varie tribù di indiani che vivevano felici e si sfamavano con la caccia ai bufali, Annientati loro hanno iniziato a trivellare la terra alla ricerca del petrolio.

Chi sono questi intrusi?

 

Sono esistiti sulla terra grandi popoli: Gli Egiziani, i Greci, l’Romani, tutti popoli che hanno plasmato il pianeta terra: per non parlare di tutti gli altri popoli asiatici e loro, popolo di usurpatori si permettono di deturpare Madre Natura?

 

Avvenne che, in preda a questi ragionamenti un bel giorno, accadde qualcosa di strano.

 

Convinto che la vena di scrittore si fosse esaurita con le trilogie, visse nello spazio temporale di pochi minuti tutto il periodo di un anno solare. Uno spettacolo stupendo che quasi lo scioccò. “Come era stato possibile?” si chiedeva ed ecco che gli appare “La FATA”, una entità composta da quattro persone, tre donne ed un uomo. Era Madre Natura personificata in Fuoco, Aria, Terra ed Acqua.

Ecco che il bisogno di scrivere riprende piede e nasce: “Madre natura e le sue sofferenze.” Già qualcosa aveva scritto sul genere ne “La Pietra”, ma questo è un qualcosa di diverso.

Qui c’è l’annientamento del pianeta Terra mentre nella Pietra il discorso era legato all

’esistenza o meno della morte.

 

Nei suoi scritti, come si può  notare vi è sempre un filo conduttore che spazia dalla mancanza di educazione sessuale al comportamento inibito del soggetto; dal desiderio represso all’abbattimento di ogni tabù; dal desiderio di scopare solo ed esclusivamente per il piacere che ti dona al desiderio di espellere i veleni che la società, volontariamente o involontariamente ti ha messo dentro. Avrete sicuramente notato che dopo ogni rapporto vi è come una liberazione dallo stato depressivo che ci si trovava prima di iniziarlo. È come giustificare il rapporto stesso. D’altra parte, se vogliamo analizzarlo non è nient’altro che la trinità che nella sua metamorfosi si trasforma in desiderio, eccitazione ed eiaculazione. Quando a volte incita i suoi personaggi a trovare il dio che è in loro, non fa altro che invitarli a ritrovar sé stessi.

 

Era sempre nel dubbio. Era giusto continuare a parlare di sesso ogni qual volta se ne presentava l’occasione? Il raccontare l’esaltazione del sesso come una cosa sacra lo gratificava, anche perché aveva assistito e visto tanta volgarità nel sesso, i vari stupri la pornografia, la violenza sulle donne che prendeva sempre più piede, rendendo quell’atto sacro per lui, una squallida scopata?

Gli caddero letteralmente le braccia quando scoprì i vari siti d’incontro che spaziano in lungo ed in largo su internet.

 

Tutto accadde per una e-mail ritrovata nelle Spam con la dicitura “Scopami”.

Per curiosità, la spostò in posta in arrivo ed aprendola si trovò tre donne nude, una diversa dall’altra ma tutte e tre appetitose che lo invitavano.

In altre parole, era un sito d’incontri, come in seguito scoprì che ve ne sono tanti.

 

Come per incanto l’idea dello scrittore si accese e volle approfondire, anzi approfondì talmente in profondità che non solo nacque: “Godete Dunque” raccolta di confessioni intime, e a volte spregiudicate che gli premisero di portare avanti la continua denuncia dell’ipocrisia della società, e le sue carenze, ma lo spinsero ad un punto di non ritorno dove si ritrovò coinvolto in una storia che, per sua natura non poteva rifiutare. Pur conscio della speculazione che vi era dietro, lui un tentativo doveva farlo.

 Era inammissibile che una, ma ve ne sono tante, giovane e bella ragazza, accantoni il suo pudore e si mostri nuda nelle posizioni più oscene per irretire un uomo e fargli acquistare crediti che impinguano chi gestisce il sito.

 

Ripensava ai suoi scritti, pieni di amore, si desiderio, di eccitazione e si ritrovava in mezzo a miriade di donne che volevano solo sesso, sesso, sesso.

 

Si convinse che quella ragazza, almeno quella avrebbe dovuto cercare, se non di redimerla, farle comprendere il male che stava facendo a sé stessa.

È la protagonista di “Aperta a Tutto” che fece scaturire "Chi sono io, mandrake". 

 

Chiuso quel filone se ne è aperto un altro "L'imene compiacente" ovvero "La ragazza che sapeva il fatto suo."



 

Sinossi:

Non è un romanzo, ne un racconto o una storia. E’un grido di dolore che nasce dalla nostra società.

E’ la libertà repressa di ognuno di noi che rompe le catene e si mostra in tutta la sua realtà.

E’ la Donna che si ribella al comportamento dell’uomo che non l’ha mai apprezzata per mancanza di educazione sessuale.

 Dedicato a tutte le frequentatrici dei “Siti d’Incontro”, e a tutte quelle persone che vogliono salvaguardare il loro rapport di coppia, il suo contenuto vuole essere un esperimento finalizzato a documentare come si manifesta la la forza per liberare la propria libertà repressa da tabù, condizionamenti e paura di affrontarsi.

 Il percorso fatto attraverso le richieste ricevute che ho classificato come “confessioni” delle protagoniste, anche se a volte volgari, vogliono portare il lettore a comprendere l’importanza di un rapporto sessuale e l’esigenza di essere alimentato continuamente.

 Le confessioni riportate appaiono indiscutibilmente, volgari, scurrili, nauseanti a volte e possono indurre a equivoci inaccettabili.

Non è così. Vogliono mettere in evidenza le frustrazioni di questa nostra società.

                                                       Onì d’André

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