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L’idea
Se senti l’esigenza di scrivere qualcosa è:
Perché ne senti l’impulso?
Per divertirti e divertire?
Per insegnare qualcosa a qualcuno?
Per migliorare il mondo?
Per far conoscere le proprie idee?
Per liberarsi da una angoscia?
Per diventare famosi?
Per diventare ricchi?
Per abitudine?
Per immortalare la verità nuda e cruda com’è?
Sono tante le motivazioni del perché uno scrive.
Tutto è iniziato con uno stravolgimento totale
generato dalla solitudine, anche se non era mai solo, poiché era sempre in
compagnia di se stesso.
Da quanto salta fuori dal suo “Paradiso Terrestre”,
pare sia vero. Anzi, lui ne è pienamente convinto.
Li nacque la forza del pensiero trasformato ne “La
ricerca del sesso divino.”
Quella nascita provocò una tragedia immane che durò
oltre dieci anni e che dura ancora.
A seguito di ciò, volle indagare. Doveva capire,
capirsi e così nacque “Introspezioni”.
Un lavoro di ricerca che lo portò a capire molte cose
di se e del mondo che lo circonda.
Fortunatamente in questa ricerca riuscì a estraniarsi,
a non farsi coinvolgere emotivamente, sapeva che se avesse permesso al suo io
di essere coinvolto, sarebbe stata una frana, cos, prese se stesso e lo
spiattellò su di un muro neutro sul quale poteva vedere tutti i pro e i contro.
In questa analisi di
sé stesso si sentì preso per i fondelli, lui preferisce:
“Preso per il culo”.
Era vero?
Da quanto salta fuori
dal suo “Paradiso terrestre”, pare sia vero. Anzi lui ne è
pienamente convinto.
Il lavoro fin a quel
punto fatto, lo gratificava. In un certo senso gli forniva una placidità
d’animo che lo metteva nella migliore posizione per gustare la felicità, che
altro non è “la tranquillità dell’anima”.
Aveva letto, scaricato
da Kindle, un testo erotico di quelli eccitanti, che come sempre alla fine,
anche se ti coinvolgono, ti lasciano l’amaro in bocca o il nulla.
“Che senso ha?” Si chiedeva.
“Scrivere, costruire, inventarsi una storia che ha come trama l’incontro di una
donna con due uomini che la amano, ci fanno l’amore, prima uno e poi l’altro ed
infine decidono tutti e due di sposarla per sancire il loro amore? Il tutto condito
con svariati viaggi in giro per il mondo, dove l’unica cosa che fanno è lo
scopare donandosi reciprocamente una triplice fede nuziale.
Stava andando fuori di
testa. Le scene di sesso erano descritte bene, tant’è che era in un continuo
eccitamento. Ma, tutto li. Quell’armonia dopo un rapporto non c’era. L’intesa
magica che si crea dopo che i vulcani si sono scaricati non esisteva. Lui che
aveva vissuto e scritto; “Alla ricerca del Sesso divino”, non
riusciva ad accettare quella storia poiché incompleta. Decise di costruirne una
lui. Fu così che nacque “L’esperienza di Giusy” e si sentì
gratificato. Scrivendo e rileggendo quella storia, iniziò a capire il perché
uno scrittore si può innamorare dei suoi personaggi.
La storia di Giusy
aveva ed ha un senso, trasmette qualcosa, non è solo sesso fine a sé stesso
anche se quello potrebbe bastare. L’essere femmina è messo in primo piano, fa
capire al lettore l’importanza di essere donna, il saper rinunciare alla
propria felicità temporanea per il bene dei suoi Uomini, mette in evidenza il
sacrificio che una donna sa compiere per il bene altrui, e poi il denunciare
con garbo la totale mancanza di educazione sessuale, per lui è il non plus
ultra.
Ci prova gusto nello
scrivere, anche se è convinto pienamente di non essere uno scrittore e sa
benissimo che mai lo sarà, quello scrivere lo gratifica. Tanto, all’età di
quasi ottant’anni che cosa deve fare? Rincoglionirsi?
Una cosa non riesce a
spiegarsi. Da dove nascono questi personaggi che gli vengono in mente? E le
scene dentro le quali si ritrovano? È il suo subconscio che le crea? È
l’esigenza di comunicare qualcosa attraverso loro?
“Atto riflessivo”
nasce dall’esigenza che hanno i due protagonisti di far sesso a seguito di
traumi subiti che li portano a scopare per il gusto di scopare, eiaculare,
buttar fuori tutto il male che hanno dentro. In questo loro percorso scoprono
l’ipocrisia della società che li circonda e decidono di denunciarla attraverso
uno spettacolo teatrale. Il successo è enorme. In Europa viene accettato.
L’America lo vuole anche lei. Quando gli americani si accorgono che quel tipo
di spettacolo mina le fondamenta della loro costituzione, tutto decade.
L’Italia paga l’ipocrisia dei suoi politici e della società tant’è che gli si
dà degli stronzi, loro dicono. “È vero, è vero, avete ragione”, e
continuano a fare i loro interessi.
Come si può notare
lungo tutto questo cammino questo fantomatico scrittore vuole sempre
denunciare qualcosa, come avviene anche ne “La Libertà Repressa”.
Tre elucubrazioni,
diverse tra di loro ma tutte e tre che riescono a dimostrare la mancanza di
libertà che ha ognuno di noi a causa dei tabù e le inibizioni che ci portiamo
dentro.
Pare che il percorso
si stia esaurendo poiché nel giro di poche settimane subisce tre sincopi. Ha la
sensazione che il cuore voglia abbandonarlo e subentra lo spettro della morte.
Lui è come Seneca, non
gli frega niente perché sa che se c’è lei non c’è lui e viceversa, ma vede la
paura, le preoccupazioni sul volto dei suoi cari ed è lì che crea “La
Pietra”, un viaggio attraverso Madre Natura che gli mostra le
sofferenze arrecategli dai suoi figli e vuole aiutarla.
In un viaggio surreale
durante il quale vive tutto il continuo ciclo che madre natura perpetua,
assiste a tutta la metamorfosi della vita stessa e si accorge che la morte non
esiste.
È un continuo
rinnovarsi. Assiste alla quasi sua dipartita e decide che ancora non è arrivato
il suo momento. Ha ancora delle cose importanti da fare, come il tentativo di
alleviare le sofferenze stesse di madre natura e far capire al mondo intero che
la morte non è morte poiché non esiste. O per meglio dire non è quella che le
religioni ci hanno voluto far credere. Deve anche preparare i suoi alla sua
sicura dipartita, cosa non facile.
Fa una riflessione su
quanto scritto fino ad oggi e si rende conto di aver creato due trilogie.
Una relativa
all’esistenza. che “Alla ricerca del sesso divino”, “Introspezioni” e “Il
paradiso terrestre” sono un cammino verso la scoperta di sé, del suo essere per
arrivare a ritrovare il dio che c’è in lui, che c’è in tutti noi. Così
mettendole in sequenza crea “la Trilogia Esistenziale”.
L’altra, a partire dal
“L’esperienza di Giusy”, “L’Atto riflessivo” e “La libertà repressa” hanno in
comune la mancanza di educazione sessuale. Il metterle assieme ha generato”
La trilogia Sessuale”.
Si ritiene soddisfatto
del lavoro svolto fino in quel momento. Ha creato qualcosa che forse può essere
utile all’essere umano che popola la terra. Il semplice fatto di poter far
scoprire all’uomo chi è, l’aiutarlo a ritrovarsi, il semplice fatto di far scoprire
all’uomo l’importanza dell’educazione sessuale nel tentativo di fargli scoprire
quanta sia bella la vita nel vivere la propria libertà sessuale, lo gratifica
immensamente.
La vita non è statica,
è dinamica ed avviene che dopo quasi settanta anni di pace in Europa, scoppia
una guerra. Tante guerre vi sono in giro per il mondo. Sono sempre le stesse
motivazioni che le generano, l’uno che vuole dominare sull’altro.
Pare che l’America
dopo la fine della Seconda guerra mondiale, avesse promesso alla Russia che la
NATO non si sarebbe mai avvicinata ai confini con la Russia. La verità non la
sapremo mai, fatto sta e per conto mio è una guerra voluta dagli Americani per
distruggere l’Europa ed umiliare la Russia. D’altra parte, è tutto un gioco di
potere. Nessuno fa niente per niente e le guerre costano.
Se dopo penso che gli
Americani, questo popolo inesistente che somiglia tanto ad una macedonia nata
da invasori che hanno annientato gli abitanti di quei territori, abbiano
iniziato a farsi la guerra tra di loro, vedi nordisti contro sudisti, una volta
creati gli stati uniti d’America hanno, con la scusa di esportare la
democrazia, succhiato le risorse di quei popoli sui quali decidevano di andare
arricchendosi, mi viene il voltastomaco.
La cosa grave in
tutto questo schifo e il deturpamento che hanno fatto di Madre Natura.
Sono loro che hanno iniziato ad infliggerle le torture. Prima vi erano varie
tribù di indiani che vivevano felici e si sfamavano con la caccia ai bufali, Annientati
loro hanno iniziato a trivellare la terra alla ricerca del petrolio.
Chi sono questi
intrusi?
Sono esistiti sulla
terra grandi popoli: Gli Egiziani, i Greci, l’Romani, tutti popoli che hanno
plasmato il pianeta terra: per non parlare di tutti gli altri popoli asiatici e
loro, popolo di usurpatori si permettono di deturpare Madre Natura?
Avvenne che, in preda
a questi ragionamenti un bel giorno, accadde qualcosa di strano.
Convinto che la vena
di scrittore si fosse esaurita con le trilogie, visse nello spazio temporale di
pochi minuti tutto il periodo di un anno solare. Uno spettacolo stupendo che
quasi lo scioccò. “Come era stato possibile?” si chiedeva ed ecco che
gli appare “La FATA”, una entità composta da quattro persone, tre donne ed un
uomo. Era Madre Natura personificata in Fuoco, Aria, Terra ed Acqua.
Ecco che il bisogno di
scrivere riprende piede e nasce: “Madre natura e le sue sofferenze.” Già
qualcosa aveva scritto sul genere ne “La Pietra”, ma questo è un
qualcosa di diverso.
Qui c’è
l’annientamento del pianeta Terra mentre nella Pietra il discorso era
legato all
’esistenza o meno
della morte.
Nei suoi scritti, come
si può notare vi è sempre un filo
conduttore che spazia dalla mancanza di educazione sessuale al comportamento
inibito del soggetto; dal desiderio represso all’abbattimento di ogni tabù; dal
desiderio di scopare solo ed esclusivamente per il piacere che ti dona al desiderio
di espellere i veleni che la società, volontariamente o involontariamente ti ha
messo dentro. Avrete sicuramente notato che dopo ogni rapporto vi è come una
liberazione dallo stato depressivo che ci si trovava prima di iniziarlo. È come
giustificare il rapporto stesso. D’altra parte, se vogliamo analizzarlo non è
nient’altro che la trinità che nella sua metamorfosi si trasforma in desiderio,
eccitazione ed eiaculazione. Quando a volte incita i suoi personaggi a trovare
il dio che è in loro, non fa altro che invitarli a ritrovar sé stessi.
Era sempre nel dubbio.
Era giusto continuare a parlare di sesso ogni qual volta se ne presentava
l’occasione? Il raccontare l’esaltazione del sesso come una cosa sacra lo
gratificava, anche perché aveva assistito e visto tanta volgarità nel sesso, i
vari stupri la pornografia, la violenza sulle donne che prendeva sempre più
piede, rendendo quell’atto sacro per lui, una squallida scopata?
Gli caddero
letteralmente le braccia quando scoprì i vari siti d’incontro che spaziano in
lungo ed in largo su internet.
Tutto accadde per una
e-mail ritrovata nelle Spam con la dicitura “Scopami”.
Per curiosità, la
spostò in posta in arrivo ed aprendola si trovò tre donne nude, una diversa
dall’altra ma tutte e tre appetitose che lo invitavano.
In altre parole, era
un sito d’incontri, come in seguito scoprì che ve ne sono tanti.
Come per incanto
l’idea dello scrittore si accese e volle approfondire, anzi approfondì talmente
in profondità che non solo nacque: “Godete Dunque” raccolta di confessioni
intime, e a volte spregiudicate che gli premisero di portare avanti la continua
denuncia dell’ipocrisia della società, e le sue carenze, ma lo spinsero ad un
punto di non ritorno dove si ritrovò coinvolto in una storia che, per sua
natura non poteva rifiutare. Pur conscio della speculazione che vi era dietro,
lui un tentativo doveva farlo.
Era
inammissibile che una, ma ve ne sono tante, giovane e bella ragazza, accantoni
il suo pudore e si mostri nuda nelle posizioni più oscene per irretire un uomo
e fargli acquistare crediti che impinguano chi gestisce il sito.
Ripensava ai suoi
scritti, pieni di amore, si desiderio, di eccitazione e si ritrovava in mezzo a
miriade di donne che volevano solo sesso, sesso, sesso.
Si convinse che quella
ragazza, almeno quella avrebbe dovuto cercare, se non di redimerla, farle
comprendere il male che stava facendo a sé stessa.
È la protagonista di
“Aperta a Tutto” che fece scaturire "Chi sono io, mandrake".
Chiuso quel filone se
ne è aperto un altro "L'imene compiacente" ovvero "La ragazza
che sapeva il fatto suo."