Frutto del
pensiero
Onì d’André
Come tutte le elucubrazioni dell’autore nascono nel tentativo di
far riflettere.
Vogliono portare il lettore, nel divertimento della lettura a
farlo entrare in un mondo che esiste e che per superficialità non lo si osserva
attentamente. Tutto è
iniziato con uno stravolgimento totale generato dalla solitudine, anche se non
era mai solo, poiché era sempre con sé stesso.
Li nacque “La forza del pensiero” trasformato
ne “Alla ricerca del sesso divino”.
Quella nascita provocò una tragedia immane che durò
oltre dieci anni e che dura ancora.
A seguito di ciò, volle indagare. Doveva capire,
capirsi e così nacque “Introspezioni”.
Un lavoro di ricerca che lo portò a capire molte cose
di sé e del mondo che lo circonda. Fortunatamente in questa ricerca riuscì ad
estraniarsi, a non farsi coinvolgere emotivamente, sapeva che se minimamente
avesse permesso al suo io di essere coinvolto, sarebbe stata una frana, così
prese sé stesso e lo spiattellò su di un muro neutro sul quale poteva vedere
tutti i pro e i contro.
In questa analisi di sé stesso si sentì preso per i
fondelli, lui preferisce:
“Preso per il culo”.
Era vero?
Da quanto salta fuori dal suo “Paradiso terrestre”, pare sia vero. Anzi lui ne è pienamente convinto.
Il lavoro fin a quel punto fatto, lo gratificava. In
un certo senso gli forniva una placidità d’animo che lo metteva nella migliore
posizione per gustare la felicità, che altro non è “la tranquillità
dell’anima”.
Aveva letto, scaricato da Kindle, un testo erotico di
quelli eccitanti, che come sempre alla fine, anche se ti coinvolgono, ti
lasciano l’amaro in bocca o il nulla.
“Che senso ha?” Si chiedeva. “Scrivere, costruire, inventarsi una
storia che ha come trama l’incontro di una donna con due uomini che la amano,
ci fanno l’amore, prima uno e poi l’altro ed infine decidono tutti e due di
sposarla per sancire il loro amore? Il tutto condito con svariati viaggi in
giro per il mondo, dove l’unica cosa che fanno è lo scopare donandosi reciprocamente
una triplice fede nuziale.
Stava andando fuori di testa. Le scene di sesso erano
descritte bene, tant’è che era in un continuo eccitamento. Ma, tutto li.
Quell’armonia dopo un rapporto non c’era. L’intesa magica che si crea dopo che
i vulcani si sono scaricati non esisteva. Lui che aveva vissuto e scritto; “Alla
ricerca del Sesso divino”, non riusciva ad accettare quella storia poiché
incompleta. Decise di costruirne una lui. Fu così che nacque “L’esperienza di Giusy” e si sentì gratificato. Scrivendo e
rileggendo quella storia, iniziò a capire il perché uno scrittore si può
innamorare dei suoi personaggi.
La storia di Giusy aveva ed ha un senso, trasmette qualcosa, non è solo sesso fine a sé stesso anche se quello potrebbe bastare. L’essere femmina è messo in primo piano, fa capire al lettore l’importanza di essere donna, il saper rinunciare alla propria felicità temporanea per il bene dei suoi Uomini, mette in evidenza il sacrificio che una donna sa compiere per il bene altrui, e poi il denunciare con garbo la totale mancanza di educazione sessuale, per lui è il non plus ultra.
Ci prova gusto nello scrivere, anche se è convinto
pienamente di non essere uno scrittore e sa benissimo che mai lo sarà, quello
scrivere lo gratifica. Tanto, all’età di quasi ottant’anni che cosa deve fare?
Rincoglionirsi?
Una cosa non riesce a spiegarsi. Da dove nascono
questi personaggi che gli vengono in mente? E le scene dentro le quali si
ritrovano? È il suo subconscio che le crea? È l’esigenza di comunicare qualcosa
attraverso loro?
“Atto
riflessivo” nasce
dall’esigenza che hanno i due protagonisti di far sesso a seguito di traumi
subiti che li portano a scopare per il gusto di scopare, eiaculare, buttar
fuori tutto il male che hanno dentro. In questo loro percorso scoprono
l’ipocrisia della società che li circonda e decidono di denunciarla attraverso
uno spettacolo teatrale. Il successo è enorme. In Europa viene accettato.
L’America lo vuole anche lei. Quando gli americani si accorgono che quel tipo
di spettacolo mina le fondamenta della loro costituzione, tutto decade.
L’Italia paga l’ipocrisia dei suoi politici e della società tant’è che gli si
dà degli stronzi, loro dicono. “È vero, è vero, avete ragione”.
Come si può notare lungo tutto questo cammino questo fantomatico scrittore vuole sempre denunciare qualcosa, come avviene anche ne “La Libertà Repressa”.
Tre elucubrazioni, diverse tra di loro ma tutte e tre
che riescono a dimostrare la mancanza di libertà che ha ognuno di noi a causa
dei tabù e le inibizioni che ci portiamo dentro.
Pare che il percorso si stia esaurendo poiché nel giro
di poche settimane subisce tre sincopi. Ha la sensazione che il cuore voglia
abbandonarlo e subentra lo spettro della morte.
Lui è come Seneca, non gli frega niente perché sa che
se c’è lei non c’è lui e viceversa, ma vede la paura, le preoccupazioni sul
volto dei suoi cari ed è lì che crea “La Pietra”, un viaggio attraverso Madre Natura che gli mostra le
sofferenze arrecategli dai suoi figli e vuole aiutarla.
In un viaggio surreale durante il quale vive tutto il
continuo ciclo che madre natura perpetua, assiste a tutta la metamorfosi della
vita stessa e si accorge che la morte non esiste.
È un continuo rinnovarsi. Assiste alla quasi sua
dipartita e decide che ancora non è arrivato il suo momento. Ha ancora delle
cose importanti da fare, come il tentativo di alleviare le sofferenze stesse di
madre natura e far capire al mondo intero che la morte non è morte poiché non esiste.
O per meglio dire non è quella che le religioni ci hanno voluto far credere.
Deve anche preparare i suoi alla sua sicura dipartita, cosa non facile.
Fa una riflessione su quanto scritto fino ad oggi e si
rende conto di aver creato due trilogie.
Una relativa all’esistenza. che “Alla ricerca del
sesso divino”, “Introspezioni” e “Il paradiso terrestre” sono un cammino verso
la scoperta di sé, del suo essere per arrivare a ritrovare il dio che c’è in
lui, che c’è in tutti noi. Così mettendole in sequenza crea “la Trilogia Esistenziale”.
L’altra, a partire dal “L’esperienza di Giusy”,
“L’Atto riflessivo” e “La libertà repressa” hanno in comune la mancanza di
educazione sessuale. Il metterle assieme ha generato” La trilogia Sessuale”.
Si ritiene soddisfatto del lavoro svolto fino in quel
momento. Ha creato qualcosa che forse può essere utile all’essere umano che
popola la terra. Il semplice fatto di poter far scoprire all’uomo chi è,
l’aiutarlo a ritrovarsi, il semplice fatto di far scoprire all’uomo
l’importanza dell’educazione sessuale nel tentativo di fargli scoprire quanta
sia bella la vita nel vivere la propria libertà sessuale, lo gratifica
immensamente.
La vita non è statica, è dinamica ed avviene che dopo
quasi settanta anni di pace in Europa, scoppia una guerra. Tante guerre vi sono
in giro per il mondo. Sono sempre le stesse motivazioni che le generano, l’uno
che vuole dominare sull’altro.
Pare che l’America dopo la fine della Seconda guerra
mondiale, avesse promesso alla Russia che la NATO non si sarebbe mai avvicinata
ai confini con la Russia. La verità non la sapremo mai, fatto sta e per conto
mio è una guerra voluta dagli Americani per distruggere l’Europa ed umiliare la
Russia. D’altra parte, è tutto un gioco di potere. Nessuno fa niente per niente
e le guerre costano.
Se dopo penso che gli Americani, questo popolo
inesistente che somiglia tanto ad una macedonia nata da invasori che hanno
annientato gli abitanti di quei territori, abbiano iniziato a farsi la guerra
tra di loro, vedi nordisti contro sudisti, una volta creati gli stati uniti
d’America hanno, con la scusa di esportare la democrazia, succhiato le risorse
di quei popoli sui quali decidevano di andare arricchendosi, mi viene il
voltastomaco.
La cosa grave
in tutto questo schifo e il deturpamento che hanno fatto di Madre Natura. Sono loro che hanno iniziato ad infliggerle
le torture. Prima vi erano varie tribù di indiani che vivevano felici e si
sfamavano con la caccia ai bufali, Annientati loro hanno iniziato a trivellare
la terra alla ricerca del petrolio.
Chi sono questi intrusi?
Sono esistiti sulla terra grandi popoli: Gli Egiziani,
i Greci, l’Romani, tutti popoli che hanno plasmato il pianeta terra: per non
parlare di tutti gli altri popoli asiatici e loro, popolo di usurpatori si
permettono di deturpare Madre Natura?
Avvenne che,
in preda a questi ragionamenti un bel giorno, accadde qualcosa di strano.
Convinto che
la vena di scrittore si fosse esaurita con le trilogie, visse nello spazio
temporale di pochi minuti tutto il periodo di un anno solare. Uno spettacolo
stupendo che quasi lo scioccò. “Come era stato possibile?” si chiedeva
ed ecco che gli appare “La FATA”, una entità composta da quattro persone, tre
donne ed un uomo. Era Madre Natura personificata in Fuoco, Aria, Terra ed
Acqua.
Ecco che il
bisogno di scrivere riprende piede e nasce: “Madre natura e le sue sofferenze.” Già qualcosa aveva scritto sul genere ne “La Pietra”, ma questo è un
qualcosa di diverso. Qui c’è l’annientamento del pianeta Terra mentre nella Pietra il discorso era legato all’esistenza o meno della morte.
Nei suoi scritti, come avrete notato vi è sempre un filo conduttore che spazia dalla mancanza di educazione sessuale al comportamento inibito del soggetto; dal desiderio represso all’abbattimento di ogni tabù; dal desiderio di scopare solo ed esclusivamente per il piacere che ti dona al desiderio di espellere i veleni che la società, volontariamente o involontariamente ti ha messo dentro. Avrete sicuramente notato che dopo ogni rapporto vi è come una liberazione dallo stato depressivo che ci si trovava prima di iniziarlo. È come giustificare il rapporto stesso. D’altra parte, se vogliamo analizzarlo non è nient’altro che la trinità che nella sua metamorfosi si trasforma in desiderio, eccitazione ed eiaculazione. Quando a volte incita i suoi personaggi a trovare il dio che è in loro, non fa altro che invitarli a ritrovar sé stessi.
Era sempre nel dubbio. Era giusto continuare a parlare
di sesso ogni qual volta se ne presentava l’occasione? Il raccontare
l’esaltazione del sesso come una cosa sacra lo gratificava, anche perché aveva
assistito e visto tanta volgarità nel sesso, i vari stupri la pornografia, la violenza sulle donne che
prendeva sempre più piede, rendendo quell’atto sacro per lui, una squallida
scopata?
Gli caddero letteralmente le braccia quando scoprì i
vari siti d’incontro che spaziano in lungo ed in largo su internet.
Tutto accadde per una e-mail ritrovata nelle Spam con
la dicitura “Scopami”.
Per curiosità, la spostò in posta in arrivo ed
aprendola si trovò tre donne nude, una diversa dall’altra ma tutte e tre
appetitose che lo invitavano.
In altre parole, era un sito d’incontri, come in
seguito scoprì che ve ne sono tanti.
Come per incanto l’idea dello scrittore si accese e
volle approfondire, anzi approfondì talmente in profondità che non solo nacque:
“Godete Dunque” raccolta di confessioni intime, e a volte spregiudicate che gli
premisero di portare avanti la continua denuncia dell’ipocrisia della società,
e le sue carenze, ma lo spinsero ad un punto di non ritorno dove si ritrovò
coinvolto in una storia che, per sua natura non poteva rifiutare. Pur conscio
della speculazione che vi era dietro, lui un tentativo doveva farlo.
Era
inammissibile che una, ma ve ne sono tante, giovane e bella ragazza, accantoni
il suo pudore e si mostri nuda nelle posizioni più oscene per irretire un uomo
e fargli acquistare crediti che impinguano chi gestisce il sito.
Ripensava ai suoi scritti, pieni di amore, si
desiderio, di eccitazione e si ritrovava in mezzo a miriade di donne che
volevano solo sesso, sesso, sesso.
Si convinse che quella ragazza, almeno quella avrebbe dovuto
cercare, se non di redimerla, farle comprendere il male che stava facendo a sé
stessa.
È la protagonista di “Aperta a Tutto” che fece scaturire "Chi sono io, mandrake".
Chiuso quel filone se ne è aperto un altro "L'imene compiacente" ovvero "La ragazza che sapeva il fatto suo."
La narrativa continua. Chi sa quante elucubrazioni
ancora, riuscirà a fare.
Onì d’Andrè
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